2025. Un nuovo calendario – e tante prospettive promettenti!

Dicembre 2024

Quanto dura davvero un anno?

Che le illusioni prospettiche valgano anche per il tempo?

A chiunque chieda quanto durerà il 2025, la risposta sarà sempre la stessa: “365 giorni!” E non c’è da meravigliarsi. Il nostro calendario conta effettivamente 365 giorni. Anni bisestili a parte, ovviamente, che ogni quattro anni risincronizzano il nostro calendario alla posizione della Terra rispetto al Sole. La definizione astronomica di anno, infatti, si basa sul tempo che la Terra impiega per girare attorno al Sole – esattamente 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi.
Eppure, se dovessi dar retta alle mie impressioni, un anno può durare anche molto meno. Se verso la fine dell’anno penso a quello che sta per cominciare, mi sembra di guardare a un tempo estremamente lungo. Quando mi ci ritrovo dentro, però, soprattutto quando oltrepasso la metà, la sensazione è quella della sabbia tra le dita: il tempo sembra volare! Mi viene da chiedermi – e non sono l’unica a farlo – se non esista una sorta di accorciamento del tempo. Un fenomeno che, per qualche motivo, fa sì che arrivi subito Natale.

Prospettiva che rallenta, prospettiva che accelera

Chiaramente si tratta di un’illusione, proprio come quelle create in tanti dipinti e affreschi che conosciamo. È la prospettiva – dal tardo latino prospectivus, ‘che assicura la vista’; mentre il termine tedesco Perspektive deriva dal termine latino medievale (ars) perspectiva, che indicava la scienza dei fenomeni luminosi. Già nel primo Rinascimento i costruttori si avvalevano di correzioni ottiche per ingrandire gli ambienti attraverso rappresentazioni spaziali realistiche realizzate su superfici piane.
Questa tecnica, detta foreshortening o scorcio prospettico, sfrutta il nostro modo di percepire lo spazio. Più un oggetto appare piccolo, più lo percepiamo come lontano – tutto a seconda dell’angolazione, che riveste un ruolo centrale.

Magistrale in questo senso l’abilità di Francesco Borromini (1599-1667), scultore e architetto del Barocco romano, che applicò in architettura le regole della prospettiva pittorica. Con la Galleria Spada, nella corte dell’omonimo palazzo, nel 1652/53 ottenne un’illusione prospettica architettonica: la galleria, lunga meno di nove metri, viene percepita con una profondità di quattro volte superiore. Il trucco? Eccolo.
L’osservatore si trova davanti a un’apertura larga circa tre metri e alta sei, e guarda in un corridoio fiancheggiato da colonne che termina in una piccola corte con una scultura. Come l’occhio si aspetta, le colonne diventano via via più piccole e la distanza tra esse si riduce: una prospettiva centrale classica che convoglia l’attenzione sulla statua, mettendola al centro della scena. Se si abbandona l’angolazione centrale, tuttavia, si intuisce che l’apertura in fondo alla galleria deve per forza essere sensibilmente più piccola. E in effetti, misurandola, l’osservatore si renderebbe conto che in realtà è larga appena un metro e alta due.
La grande profondità percepita è dovuta al cosiddetto effetto cannocchiale. Attraverso un cannocchiale, infatti, gli oggetti lontani appaiono notevolmente ingranditi. Borromini ottenne l’effetto di una galleria molto più grande e molto più lunga dando al colonnato uno sviluppo trapezoidale. Cosa intendo esattamente? Diamo un’occhiata allo schizzo qui sotto.

La galleria segue una forma appuntita: il pavimento sale, le pareti convergono, le colonne diventano sempre più piccole e sottili, la distanza tra esse si riduce e persino il soffitto a volta si abbassa. In architettura questa tecnica si chiama prospettiva accelerata. In un certo senso, la versione architettonica della sensazione di accelerazione temporale di cui parlavamo sopra.

Un nuovo anno – e un nuovo calendario italiano-tedesco

E, parlando di prospettive, è proprio questo il mio augurio per il 2025. Che sia un anno di sguardi curiosi e meravigliose prospettive! Anche con i vostri partner e clienti in Germania: questo calendario bilingue riporta anche le festività tedesche e vi accompagnerà tutto l’anno.

Traduzione e adattamento

dell’originale tedesco “2025: Auf ein gutes neues Jahr – mit vielen vortrefflichen Perspektiven!”
a cura di Jessica Longo | Traduttrice e transcreator dal tedesco all’italiano. Testi pubblicitari e comunicazione per turismo, enogastronomia e outdoor.

Chi scrive?

Maren Paetzold
Maren Paetzold

Lingua & Architettura

Queste righe sono nate dalla mia penna nella mia lingua madre, il tedesco, e vogliono essere il mio modo di condividere curiosità e informazioni scoperte nel mondo italo-tedesco.
Per la traduzione non potevo che affidarmi a traduttori di madrelingua italiana, trattandosi di testi da pubblicare. E la parola è passata quindi alle colleghe italiane che fanno parte della mia fidata rete di professionisti della traduzione.

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